PIANETA HOMO

L'essere, con la sua pesante bisaccia di sogni, di attese, di rinunce e di rimpianti, dialoga con le proprie ombre, intrise di ciò che poteva essere e non è stato. 
L'io, uno e centomila, è una maschera bianca e nera, un arrivo e una partenza.

Antonio Carello Editore, Catanzaro, Luglio 1982

Dalla raccolta di liriche "PIANETA HOMO"

 

 

CLOWN, PER VOI  
 
Com'è buffo vedere allo specchio
il ciarliero costume
che m'hanno attaccato.
Io vi navigo dentro
con cento sberleffi
e vi provo la parte.
Guizzo a richiesta la maschera saggia
o quella composta di civil condizione.
Poi ghigno sorrisi ad issati vessilli...
Come posso, rispondo alla pari
nei torniti duetti di vita
esibendo il guscio di me.
Ma a sera mi svesto del vuoto pagliaccio
e apro la gabbia del cuore...
Allora è tutta una danza gentile
di piccole cose neglette, scordate.
La bambola vecchia, sgualcita si desta
e corre al balcone a parlare a una stella.
La treccia sbiadita, defunta nel buio cassetto,
s'agghinda d'un lieve profumo...
e si disfa leggera nel breve sospiro di vento...
Ed ecco l'argenteo ritratto si schiude e ne esce...
vent'anni - occhi grandi ricolmi di fiabe
e accaorata la rosea canzone di ieri.
Mi ride la tua voce maliosa, suadente.
Mi parla struggente la nenia di onde piccine
chiomate di spume canore.
La mano tua calda mi sfiora dal prima,

mi dona la nota più bella che in seno si sperde ad un sogno.