CLOWN,
PER VOI
Com'è
buffo vedere allo specchio
il
ciarliero costume
che
m'hanno attaccato.
Io
vi navigo dentro
con
cento sberleffi
e
vi provo la parte.
Guizzo
a richiesta la maschera saggia
o
quella composta di civil condizione.
Poi
ghigno sorrisi ad issati vessilli...
Come
posso, rispondo alla pari
nei
torniti duetti di vita
esibendo
il guscio di me.
Ma
a sera mi svesto del vuoto pagliaccio
e
apro la gabbia del cuore...
Allora
è tutta una danza gentile
di
piccole cose neglette, scordate.
La
bambola vecchia, sgualcita si desta
e
corre al balcone a parlare a una stella.
La
treccia sbiadita, defunta nel buio cassetto,
s'agghinda
d'un lieve profumo...
e
si disfa leggera nel breve sospiro di vento...
Ed
ecco l'argenteo ritratto si schiude e ne esce...
vent'anni
- occhi grandi ricolmi di fiabe
e
accaorata la rosea canzone di ieri.
Mi
ride la tua voce maliosa, suadente.
Mi
parla struggente la nenia di onde piccine
chiomate
di spume canore.
La
mano tua calda mi sfiora dal prima,
mi
dona la nota più bella
che
in seno si sperde ad un sogno.
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