PRESAGIO


Piccolo cuore di bimbo turbato,
al mattino, sgranando i tuoi occhi profondi,
dicevi: "Mamma,
anche stanotte ho sognato la strada".
Sì, nella notte sua azzurra
in cui ridono vivi i balocchi
e le fiabe d'argento s'accostano piano,
quella strada tornava a ridare il messaggio...
"Mamma, io vedo la strada
più bianca, più dritta, più piena di luce;
su essa io corro coi riccioli al vento
e rido e ti chiamo.
Ma allora quel viale si stringe e s'arresta
e mi serra coi bracci suoi neri
e poi si spezza in cento rivi di pianto.
Così quei piccoli tratti di via
ai piedi mi stanno, contorti e dolenti
e io ti chiamo, ti chiamo.
Ma solo mi guardan quei lunghi sospiri d'asfalto".
Bambino tu sogni
e al mattino mi doni il racconto.
Stupito e angosciato, mi doni la nuvola nera
che ha oscurato il tuo prato dei sogni.
Ancora però il mio sorriso
può strappare quel grido d'oscuro timore
e avvolger di rosa la nuova giornata.
Ancora, bambino, io posso, 

ma poi?...