SQUILLI
E MI DESTI
"Pronto?
Son io".
E
dallo stagno che mi fa cella attorno
pių
lieve del volo del dio Quetzal
il
volto tuo s'avviva sul filo in fuga.
Per
falene d'attimi
mi
doni il sorriso azzurro
di
quei tuoi laghi d'occhi.
Mi
doni tutte le perle d'un tempo fermo.
Nell'amaca
d'aria del tuo parlare a me,
si
culla il fiore del mio sognare
e
tu, mia aurora,
noto
soltanto al valzer del mio io-fanciulla,
mi
scrivi la tua canzone
sul
pentagramma etereo del telefono complice,
fra
le volute chiare di fluidi sonori...
Per
me, per te...
Senza
confine č questa nostra dolce ninfea d'incontro...
Socchiudi
gli occhi poeta Tu,
poeta
nuovo di mistero
e
destati, e destami!
"Pronto"
...
La foglia mia scivola, scivola leggera
sulle
trecce di sole di questo nostro summer time.
...
Nel cielo steso di confetto rosa
volteggia
mio quetzal reale, per poi posarti
sul
melograno in fiore del mio giardino
e
lascia sgorgare il succo del tuo caldo "Pronto"...
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