SEI MAGGIO
 
Ancora voglio destarmi, là su quella spiaggia
nel candore dell'alba
nuda ai primordi dell'io.
Fuor da una vita vecchia,fuor dal recinto di sterile gramigna,
io me ne andrò.
Andrò sulla pagina prima della mia infanzia.
        ... Con piccole mani faccio aquiloni di conghiglie
        e con bizzarro vezzo
        l'ingemmo con gli occhi appena schiusi dei gelsomini.
        Coi piedi nudi sulla sabbia ardente
        corro incontro al sole e mi vesto di sole.
        Sguardi di donne mi seguono dalla casetta bianca,
        ricamata di reti e di bambini
        mentre un vecchio fuma la pipa e naviga ricordi...
        Un pino protegge tra i rami un pigolio sommesso.
        Poco discosto, un fico d'india
        al cielo punta le foglie a spina
        e gli ingordi frutti di color sanguigno.
        Le braccia tese, contorte
        dai ventagli verdi e pelosi, danno l'ombra
        e creano melodie con lo stormir di brezza
        e il chioccolar del tordo.
        Nell'orto che fiancheggia l'ultima casa della viuzza,
        un pesco:
        le rosate trine, tolte al ricamo barocco,
        sono così eteree che un alitar di vento le disfa.
        Qui con dolente penna
        dipingo altro giardino...
Quello del tempo in cui mi diede addio
la luce.
Ricordo...
altro fiorir di fantasie rosate:
l'azzurro rotto dal sole ardente
si mutava in arancio, rosa, viola
sempre più stinti,
poi per me dal buio spenti.
Catanzaro... maggio sei - e non sei più -...
fanciullezza di vetro
in cui i miei sogni erano "un nulla d'oro", soltanto...