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“SCENDO DAL CIEL”
Sulla scia
della candida autostrada
me ne vo pe’l firmamento
con ombrello assai bizzarro,
di merletti, frange e fiocchi,
bastoncin raggio di sole
e rametti a mo’ di stecche.
Lo sospinge qual frustino
un birbon fiato di vento.
Come lucciole sideree
fior di stelle vo cogliendo
che in magica bottega
uso qual strani lumini
per la mia maga lanterna.
Giù dalla nuvola di latte,
con sì buffo tetto d’aria,
lieve scendo,
chè riempito ho l’ombrellino,
di sogni, di chimere,
di sospiri e di desii.
Poi me n’vo
su sci di notte
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