|   | 
    
      
      
        
          | 
            
             
			   | 
          
			
			 
			
			“L’ARMONIA DEL TRAMONTO” 
			
			
			Nell’ora gobba, in fuga, 
			il sole perde i nastri d’or, d’arancio, 
			d’ocra, di vermiglio fuoco. 
			Qual tremore sanguigno 
			in un cielo incupito, 
			avvivandosi a tratti 
			d’un lucore dorato, 
			insiste, mendace, 
			in lusinghe d’aurore, 
			mentre in lenti singulti 
			il tramonto si spegne. 
			Indi, ombre pietose 
			con piedi di silenzio, 
			danzan l’addio 
			all’agonia del sole. 
			Spento il bracere giallo, 
			l’astro s’addorme 
			nel languor struggente 
			dell’impudica luna 
			che tesse d’argento il sonno. 
			L’arpa del tempo intona gli addii… 
			del canto del giorno restan solo brusii: 
			nel cespuglio, ascosto, 
			un grillo geme 
			il suo dolente canto. 
			   | 
         
       
      
       | 
    
	 |